La carta da parati Alchemici, primattrice di uno spettacolo di trasformismo, deve la sua potenza espressiva ai meticolosi disegni realizzati a china e riportati in digital Art per creare infinite varianti.
Un’infinità di mani che si intrecciano creano un movimento perpetuo che da vita ad un mondo visionario, dove forme e colori fanno dubitare l’occhio di quel che sta guardando. Le sue infinite metamorfosi sono una continua sorpresa.
La carta da parati Alchemici, primattrice di uno spettacolo di trasformismo, deve la sua potenza espressiva ai meticolosi disegni realizzati a china e riportati in digital Art per creare infinite varianti.
Un’infinità di mani che si intrecciano creano un movimento perpetuo che da vita ad un mondo visionario, dove forme e colori fanno dubitare l’occhio di quel che sta guardando. Le sue infinite metamorfosi sono una continua sorpresa.
Un’infinità di mani che si intrecciano creano un movimento perpetuo che da vita ad un mondo visionario, dove forme e colori fanno dubitare l’occhio di quel che sta guardando. Le sue infinite metamorfosi sono una continua sorpresa.
La tradizione artigianale ha in se qualcosa di magico e di mitico. E’ fatta di luoghi e di persone, di lunghe stagioni, di perfezionamento artistico e di “trasmissione” oltre il tempo. MaVoix porta la tradizione fino ai giorni nostri mantenendo sempre il suo occhio guardingo ed esploratore in questa carta ispirata alla tessitura e al ricamo.La composizione geometrica che ricopre tutta la carta ricorda la lavorazione detta a “Trappigna”, una tecnica intermedia tra il ricamo e la tessitura in cui il fondo e il disegno venivano creati insieme.
Tra figure della natura dai colori illogici, strani funghi, fiori guardinghi, e alberi da “paradisus voluptatis” entriamo in una carta da parati a metà tra un viaggio e un sogno. L’intero paesaggio di Via Salvestrina 12 si sviluppa in 4 metri di base per 3 metri di altezza tutto interamente disegnato, colorato e assemblato in digital art.
La tradizione artigianale ha in se qualcosa di magico e di mitico. E’ fatta di luoghi e di persone, di lunghe stagioni, di perfezionamento artistico e di “trasmissione” oltre il tempo. MaVoix porta la tradizione fino ai giorni nostri mantenendo sempre il suo occhio guardingo ed esploratore in questa carta ispirata alla tessitura e al ricamo.La composizione geometrica che ricopre tutta la carta ricorda la lavorazione detta a “Trappigna”, una tecnica intermedia tra il ricamo e la tessitura in cui il fondo e il disegno venivano creati insieme.
La carta da parati Alchemici, primattrice di uno spettacolo di trasformismo, deve la sua potenza espressiva ai meticolosi disegni realizzati a china e riportati in digital Art per creare infinite varianti.
Questa decorazione da parete è ispirata a Ludovica de Medici, ai suoi tesori, ai suoi gioielli, al suo stile e alla sua audacia di essere una donna oltre il suo tempo. È grazie a questa grande donna che le collezioni medicee vivono e prosperano nelle odierne Gallerie degli Uffizi e nelle Gallerie Palatine. Se oggi possiamo recarci a Firenze e visitare una delle più antiche e importanti collezioni d’arte al mondo, intatta e ancora nel suo prezioso contesto, lo dobbiamo a lei.
Frutto della continua ricerca estetica / sensoriale entro la quale MaVoix compie ininterrottamente eterni ritorni troviamo il parato d’arredo Fontana.
Questo design è liberamente ispirato alla brocca in cristallo di rocca inciso proveniente dall’eredità di Caterina de’ Medici, passato poi alla nipote Cristina di Lorena nel 1589 e da allora torna descritto negli inventari degli Uffizi e conservato insieme alle collezioni di Ludovica de’ Medici a Palazzo Pitti.
Frutto della continua ricerca estetica / sensoriale entro la quale MaVoix compie ininterrottamente eterni ritorni troviamo il parato d’arredo Fontana.
Questo design è liberamente ispirato alla brocca in cristallo di rocca inciso proveniente dall’eredità di Caterina de’ Medici, passato poi alla nipote Cristina di Lorena nel 1589 e da allora torna descritto negli inventari degli Uffizi e conservato insieme alle collezioni di Ludovica de’ Medici a Palazzo Pitti.